domenica 3 giugno 2012

L'ASINO E L'USIGNOLO (Ivan Krylov 1768-1844)

Vide un giorno un somaro
un usignolo :"Amico" - gli disse -"è ver che tanto,
come m'han riferito, esperto sei nel canto?
Oh, molto avrei pur caro,
udendoti cantar farmi da me un concetto
se in verità nel canto tu sei così provetto":

 E l'usignol fischiando e gorgheggiando allora
sfoggiò l'arte canora
in mille modi vari. Cantava dolcemente,
con voce alta e sonora,
che pareva di zampogna talor l'eco languente,
talor di mitraglia lo scoppiettio frequente.

Allor tutto ascoltava;
ascoltava dell'alba l'annunciator canoro,
taceano i venti intorno e degli augelli il coro.

Il gregge si fermava
e respirando appena il pastorello, attento
al canto si beava
e volto alla campagna, sorrideva contento.

Terminò il canto. L'asino, china la fronte al suolo:
"Bè, non c'è male !" - disse -" Proprio, a parlarti franco,
udendoti cantare non mi stanco.

Certo è peccato solo,
mio povero usignolo,
che tu il galletto nostro non abbia conosciuto:
perfezionarti, udendolo, avresti ancor potuto"

Sentendo un tal giudizio, il povero cantore
spiccò il volo sui campi e sparve in un bagliore.

Da tal razza di giudici preservaci, Signore!




(L'usignolo fu nei tempi antichi chiamato Filomena da un'antica leggenda greca. Si narra che Procne e Filomena o Filomela erano figlie del re di Atene Prandione e  inseguite da Tereo, marito di Procne, che voleva ucciderle furono tramutate dagli dei rispettivamente in rondine e in usignolo. Anche Tereo fu mutato in uccello:l'upupa. In un sonetto del Petrarca si cita :" e garrir Progne e pianger Filomena")

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