martedì 20 settembre 2011

DOMANDE AL SIGNORE ( GIOVANNI PAPINI 1881-1956)

VORREI, SIGNORE, SENTIRMI IGNORANTE
COME UN PASTORE CRESCIUTO IN CAPANNA,
ED IN FIGURA D'ELEMOSINANTE
CERCAR L'ACQUA VIVA E AVANZI DI MANNA.

VORREI, SIGNORE, ESSER SEMPLICE COME
L'ASINO CALMO CHE I FIORI DIGRUMA,
E CARICAR SULLE SPALLE LE SOME
DELLA PIETA' CHE I RIMORSI CONSUMA.

VORREI, SIGNORE, LASCIAR LA SUPERBA
SCONTROSITA' CHE IL MIO SPIRITO INFESTA
E DIVENTAR COME IL FILO DELL'ERBA
CHE NEL TUO CAMPO CIASCUNO CALPESTA.

VORREI, SIGNORE, ANCHE IL DONO DEL PIANTO -
PIANTO D'AMORE E DI GIUSTA VERGOGNA -
E, CHE ALLA FINE SI SGROPPI DI SCHIANTO
L'ANIMA TORBA CHE PUZZA DI FOGNA.

VORREI, SIGNORE, CHE QUESTO MIO VISO,
SEMPRE ORGOGLIOSO DI FIERA BRUTTEZZA,
LO RISCHIARASSE UN CANDENTE SORRISO
D'IMMERITATA TUA TENEREZZA.

VORREI, SIGNORE, CHE COME FACESTI
A QUEL FUGGIASCO RIDOTTO A PORCARO
MI CONCEDESSI INCONSUTILI VESTI
E NELLA CASA PATERNA UN RIPARO.

VORREI, SIGNORE, CHE IL CUOR MI BRUCIASSE
A FIAMMA GRANDE LA TUA CARITA',
SI' CHE INSEGUENDO IL DOLORE TROVASSE
L'INCONFUTABILE SUA VOLUTTA'.

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